Con l’autunno e l’inverno i disturbi da raffreddamento sono dietro l’angolo: naso chiuso che cola, tosse, mal di gola, magari due linee di febbre. Nulla di preoccupante, basta riguardarsi e ricorrere a qualche semplice terapia.
Si tratta normalmente di banali patologie, di origine batterica o virale, che interessano le alte oppure le basse vie respiratorie di persone di ogni età. L’organismo di un soggetto con un sistema immunitario sano reagisce più facilmente a questo tipo di malanni che, in genere, si risolvono da soli in pochi giorni.
Ciò non toglie che congestione nasale, starnuti, irritazioni alla gola, tosse secca e grassa, lacrimazione e congiuntiviti siano una vera noia! Specie quando portano a lievi difficoltà nella respirazione, debolezza, dolori articolari e mal di testa.

Le vitamine e tutti i nutrienti che servono
I rimedi della nonna sono tanti: con inalazioni e suffumigi, ad esempio, siamo cresciuti un po’ tutti. Ma funzionano? In molti casi sì. Del resto, pure gli integratori in commercio contengono principi attivi tipici della farmacopea tradizionale.
Ovvio, prima cosa occorre alimentarsi correttamente. D’inverno più che in altri periodi dell’anno è fondamentale il ruolo di alcuni nutrienti, in primis la vitamina C. È risaputo come questa vitamina sia in grado di sostenere il sistema immunitario – stimolando la produzione di interferoni, importanti nella protezione delle cellule dagli attacchi virali – e di contrastare i danni dovuti ai radicali liberi.
Quindi, oltre a bere spremute d’arancia scegliamo kiwi, broccoli e cavolfiori che ne sono ricchi.
Se non dovesse bastare troviamo la vitamina C in diversi prodotti nutraceutici, spesso associata allo zinco o alla vitamina D3. Quest’ultima in particolare è sintetizzata per lo più attraverso l’esposizione solare, per cui durante la “brutta stagione” i suoi livelli possono diminuire. La vitamina D3 è fondamentale perché, oltre ad avere effetti immunomodulanti, contribuisce al benessere delle ossa e dei muscoli.

Dall’echinacea alla bava di lumaca…
Decisamente validi anche gli estratti fitoterapici. Quello di echinacea è uno dei più apprezzati per stimolare le difese naturali e la funzionalità delle prime vie respiratorie, mentre quello di salice, forse meno noto, aiuta a regolare il processo di sudorazione.
Le nonne erano solite suggerire tisane, decotti di erbe, impacchi e altri rimedi naturali per curare i malanni di stagione. E non avevano mica torto, visto che molti degli ingredienti-base sono presenti in formulazioni farmaceutiche.
La calendula ad esempio ha un’azione emolliente e lenitiva a livello della mucosa orofaringea, combatte raucedine e abbassamenti di voce. La drosera scioglie il catarro, l’altea fa bene alla gola, il miele di eucalipto è espettorante e antiossidante. E non parliamo degli oli essenziali, impiegati negli unguenti balsamici da massaggiare su torace e schiena in sinergia con piante medicinali.
Una curiosità: un tempo contro raffreddore, mal di gola e tosse si consigliava la bava di lumaca. Oggi sappiamo che le conferme scientifiche non mancano. L’estratto di lumaca è infatti fonte di numerosi enzimi, proteine, vitamine e minerali, utili a proteggere le vie respiratorie dagli agenti dannosi durante i mesi invernali.

Puntiamo sulla prevenzione
Comunque possiamo fare molto per prevenire l’insorgenza di questi spiacevoli fastidi del respiro. Qualche suggerimento? Bisogna evitare di surriscaldare gli ambienti in cui viviamo o lavoriamo e mantenere un sufficiente livello di umidità dell’aria, applicando ai caloriferi le vaschette con l’acqua.
Praticare una moderata attività fisica inoltre permette all’organismo di essere più resistente alle infezioni. Al contrario uno stile di vita troppo sedentario e sregolato, così come una dieta scorretta contribuiscono a indebolire le difese immunitarie rendendoci più vulnerabili quando fuori fa freddo.