Moka, cialde, dripper, french press, espresso o cappuccino al bar: qualunque sia l’abitudine, iniziare la giornata con una tazzina (o tazzona) di caffè fumante è un must per milioni di persone, in Italia e non solo.
Soprattutto se abbiamo dormito poco, ci sentiamo esausti e il risveglio è stato più “traumatico” del solito, una dose di caffeina è indispensabile per carburare, attivare velocemente il cervello e affrontare con la giusta carica le fatiche che ci aspettano. Ma siamo sicuri che sia proprio così e non esista un’opzione migliore?

Sfatiamo qualche mito
Gli esperti si interrogano da anni sui reali vantaggi del caffè, mettendo in discussione più di una certezza.
Ad esempio, uno studio del 2021 dell’American Psychological Association ha evidenziato come la caffeina possa sì risultare di supporto nello svolgimento di mansioni piuttosto semplici basate sull’attenzione, ma non è altrettanto efficace in caso di compiti complessi che richiedono molta concentrazione.
Un esperimento condotto dalla University of East London dimostra invece che la sensazione di sentirsi più attivi possa essere frutto di autosuggestione. Non sono infatti state riscontrate grandi differenze in termini di vitalità, abilità mentali e reazione agli imprevisti tra i volontari che hanno bevuto (a loro insaputa) un caffè vero o decaffeinato: si tratterebbe quindi di un riflesso incondizionato, una sorta di “effetto placebo”.
Da ulteriori ricerche, si evince come sia addirittura controproducente assumere caffè appena svegli.
La caffeina influisce sulla produzione di cortisolo, ormone dello stress che ha la funzione di mobilitare le energie e, di norma, ha un picco massimo nel sangue tra mezz’ora e due ore dopo essersi alzati.
Il risultato? A lungo andare, i bioritmi naturali vengono alterati e può innescarsi un’intolleranza alla caffeina che perde sempre di più i suoi poteri.

Pro e contro della caffeina
Gli effetti tonici e stimolanti del caffè sono noti e, se siamo in buona salute, può fornirci un surplus di vigore incrementando la resistenza alla fatica. Inoltre è ricco di antiossidanti, favorisce la digestione, riduce l’appetito, aumenta il metabolismo, ha proprietà termogeniche e, secondo alcuni studi, persino analgesiche e antinfiammatorie.
L’importante è non eccedere la quantità massima giornaliera di 300 mg al giorno, pari a circa 3 tazzine di espresso, un limite che può facilmente essere oltrepassato nei periodi più impegnativi o assumendo altre bevande contenenti caffeina. Sebbene la soglia di tollerabilità sia individuale, potremmo andare incontro a disturbi come agitazione immotivata, nervosismo, irritabilità, tachicardia, innalzamento della pressione, bruciori e acidità di stomaco.
Tra i principali effetti indesiderati vi è ovviamente l’insonnia, specie se siamo già soggetti al problema e beviamo caffè di sera: assumere caffeina, fino a tre ore prima di andare a letto, può ritardare l’addormentamento di una quarantina di minuti.
Devono poi prestare massima attenzione al caffè le donne in gravidanza, le persone sottoposte a un periodo di forte stress, chi soffre di ipertensione, ipertiroidismo, ulcera, gastrite o glaucoma.

Il top è una notte di buon sonno
Il metodo più efficace per essere carichi di energia di primo mattino e per tutto il giorno? Godersi una notte intera di riposo rigenerante, tranquillo e senza continui risvegli!
Più facile a dirsi che a farsi, perché lo stress e le preoccupazioni quotidiane possono renderci ansiosi, irrequieti e incidere sull’insorgenza di disturbi del sonno.
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